Jacopo da Lentini

Jacopo da Lentini, conosciuto anche come Giacomo da Lentini o "Il Notaro" (Lentini, 1210 circa – Lentini, 1260 circa), è stato un poeta e notaio italiano. Fu uno dei principali esponenti della Scuola siciliana. È considerato l'ideatore del sonetto.

 

«Jacobus de Lentino domini imperatoris notarius»: così si firma in un documento messinese del 1240 il funzionario della corte di Federico II che Dante poi chiamerà il "Notaro" per antonomasia (vedi Divina Commedia, Canto XXIV Purgatorio, 56). Il ruolo di funzionario gli viene accordato sia dal codice Vaticano Latino 3793 (il più ricco ed autorevole per quanto concerne la lirica siciliana, compilato a Firenze alla fine del XIII secolo o all'inizio del successivo), che da Dante.

 

Si conoscono altri atti da lui sottoscritti ; tuttavia sono ben poche le informazioni sulla sua vita.

 

Fu probabilmente lo "Iacobus de Lentino" comandante del castello di Garsiliato (Mazzarino), nominato in un documento dell'aprile 1240.

 

Al "Notaro" si attribuiscono 16 canzoni di vario schema metrico, 22 sonetti. Si deve alla sua iniziativa la rivisitazione in lingua volgare dei temi e delle forme della poesia provenzale che ha dato inizio alla lirica d'arte italiana. Nel De vulgari eloquentia è citato per una sua canzone, considerata un esempio di uno stile limpido e ornato. I suoi componimenti coprono un arco temporale che va, grossomodo, dal 1233 al 1241.

 

Nella Magna Curia, Jacopo ricopre il ruolo di notaro dal 1233 al 1240 circa; le uniche testimonianze di quest'attività all'interno della Corte federiciana risalgono ad una lettera al papa Gregorio IX, vergata di suo pugno. Comunque sia, Giacomo fu probabilmente il 

maggiore esponente letterario della corte di Federico II.